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Studio della figura umana parte 5
Luce e ombra semplificate
Una buona illuminazione del modello vi aiuterà a capire le forme e i volumi. Ecco alcuni esempi.
La sfera sulla sinistra ci fornisce il tipico esempio di come la luce agisca su una superficie arrotondata. Si tratta di una perfetta riproduzione dei mezzi toni leggeri (le aree di tonalità che si trovano a metà strada fra quelle chiare e le ombre) e delle aree d'ombra su una sfera bianca esposta alla luce. Questo disegno ci permette di dire che la superficie della sfera è abbastanza liscia, non ruvida, ma nemmeno lucida e brillante. Possiamo percepire la rotondità della superficie, sia nelle aeree chiare che in quelle in ombra. I mezzi toni svolgono una parte essenziale, ma inizialmente li tralasceremo, per rafforzare maggiormente la differenza fra luce e ombra.
Per iniziare dovete solamente pensare a due aree: quelle in luce e quelle in ombra. Si tratta di aree dalle tonalità piuttosto uniformi e piatte. Su una superficie arrotondata, l'angolo d'ombra è molto morbido, su superfici angolare è duro e netto. L'area luminosa è la zona dove si riflette la luce. Tutto ciò che la luce non può vedere è in ombra e per ora e una tonalità piatta e uniforme.
Su un oggetto di colore unico, come il corpo umano, è impossibile che ciò che si trova in luce sia scuro come ciò che si trova in ombra. Viceversa ciò che si trova in ombra non potrà mai essere chiaro come ciò che si trova in luce. L'unica cosa in luce che può avvicinarsi all'oscurità dell'ombra è proprio sul bordo dell'ombra dove la luce ammorbidisce l'angolo.
Osservate ora questa seconda sfera. E' così che dovreste vedere le cose per ora, l'area chiara è piatta ma la morbidezza dell'angolo d'ombra vi costringe a vederla come arrotondata. Sembra più luminosa della prima sfera. Le zone d'ombra possono essere troppo scure (mai nere), o poco più chiare, dipende dalla quantità di luce riflessa in esse. Ma esiste una regola ferrea: nulla di ciò che si trova in una delle due aree può avvicinarsi in valenza tonale a ciò che è nell'altra. Quindi quando abbiamo ombre più leggere, le luci dovranno essere create in maniera estremamente delicata e sottile, e il senso della forma sarà gestito dall'angolo d'ombra. Ricordate, se la luce non può vedere, vuol dire che si trova in ombra. Se partite facendo un disegno dove la luce arriva solo da destra, non potranno esserci parti luminose a sinistra.
Fin'ora abbiamo parlato di oggetti di un unico colore. Quando si passa alla superfici di diversi toni, le cose si fanno più difficili, anche se la regola è la stessa.
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La penombra
Le forme anatomiche non sono mai perfettamente rotonde. La superficie di un essere umano si presenta alla luce in molte diverse angolazioni. Vi sono zone che rimangono in luce. Ma ad angolo talmente acuto che diventa difficile separarle dall'ombra, e l'angolo d'ombra diventa morbido per una distanza maggiore nell'area di luce. In realtà è l'ampliamento della banda luminosa ad ammorbidire l'angolo d'ombra. Questa banda è chiamata penombra, ed è qui che la texture dell'oggetto in questione diventa più evidente. A questo punto, dovrete solo considerare le aree bianche e piatte, le aree piatte e scure, o zone d'ombra, e la penombra, dove questa ammorbidisce l'angolo d'ombra. Se ben disegnate l'effetto di luce e la forma si evidenzieranno meglio.
I quattro motivi base dell'illuminazione.
Ci sono quattro direzioni basilari d'illuminazione da prendere in considerazione, per la corretta resa di luce sulla figura umana. Per prima cosa, abbiamo l'illuminazione piatta frontale. Questo tipo di luce semplifica la forma al massimo, è perfetta per lo studio delle grandi forme generali dello studio umano. ed è usata anche nei disegni minimal, che da qualche anno a questa parte sono spopolati. Questo è un mio esempio di ritratto minimal.
Winter Queen By Zani Alessandra |
Con questo tipo di illuminazione, possiamo interpretare i disegni piatti delimitati da semplici contorni come forme solide, dal momento che le forme solide sono praticamente determinate da questo. Pensate all'illuminazione frontale come alla luna piena.
C'è poi l'illuminazione laterale. Attenzione a questo tipo di luce, se l'illuminazione proviene esattamente dal lato, l'angolo d'ombra di alcune forme sarà una linea retta e diritta, che finirà per appiattire l'immagine. Notate come l'illuminazione laterale ci dia la mezza luna.
Consideriamo ora l'illuminazione di 3 quarti. Quest'illuminazione che ci da una luna quasi piena, evidenzia al massimo la forma e la dimensione, ed è generalmente la più usata.
Per ultima abbiamo l'illuminazione dei margini. Con questo tipo di illuminazione come si vede nell'ultima sfera, potete lasciare le zone di luce completamente piatte. Non lasciatevi di trascinare dalle ombre dovrete realizzare un po di forme in esse. Quest'ultima è la più sconsigliata per chi è alle prime armi.
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Guida precende o successiva
Studio della figura umana parte 4 - Catturare i dati
Zani Alessandra
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